lunedì 13 ottobre 2008

Nuovo ossigeno per la TAV ed il Ponte sullo stretto

13/10/2008 - La Banca europea per gli investimenti (BEI) e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno firmato un accordo-quadro per il finanziamento delle opere inserite nel Piano Decennale delle Infrastrutture Strategiche del Governo italiano.

Ai sensi dell’accordo, la BEI e il Ministero intensificheranno la collaborazione, al fine di individuare i progetti compresi nel Piano Decennale finanziabili da parte della Banca, ma non solo. Verranno anche definite congiuntamente le modalità di finanziamento più appropriate e condivise le competenze acquisite dalla Banca in ambito europeo in materia di finanza strutturata e di progetto, ovvero su temi quali le procedure concorrenziali e negoziate per l’assegnazione di concessioni in regime di partenariato pubblico-privato. Il volume di finanziamenti che la BEI potrà mettere a sostegno di progetti infrastrutturali economicamente sostenibili sarà dell’ordine di 15 miliardi di euro nel quinquennio 2008-2012.

L’accordo è stato siglato a Lussemburgo dal Presidente della BEI Philippe Maystadt, il Vice Presidente Dario Scannapieco, responsabile delle operazioni di finanziamento in Italia, Malta e Balcani occidentali, e dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli.

“In una fase così critica per la finanza internazionale – ha commentato il Ministro Matteoli - l’accordo di oggi dell’Italia con la Banca Europea degli Investimenti è un forte segnale di fiducia nei confronti del Governo Italiano. Realizzando le infrastrutture si consente infatti al prodotto interno lordo di crescere in modo consistente aiutando così il Paese”.

“L’accordo consentirà all’Italia di riprendere in modo deciso la sua infrastrutturazione. Il Paese”, ha aggiunto il Ministro, “sconta su questo fronte un ritardo pesantissimo, che le impedisce di crescere, sviluppare la sua economia e competere con i partner europei e mondiali. Di fronte alla grave crisi economica e finanziaria internazionale, il Governo italiano si sta muovendo per reperire risorse adeguate per realizzare le indispensabili infrastrutture di cui il Paese necessita. I finanziamenti di BEI sono un tassello importante. Ci muoveremo anche per favorire l’investimento dei privati attraverso il partenariato pubblico-privato. In tal senso abbiamo modificato il codice dei contratti per incoraggiare l’investimento privato, offrendo regole più flessibili, tempi certi e procedure più snelle”.

Tra le ipotesi di opere pubbliche che il Ministro ha indicato e che potranno essere finanziate dalla BEI, rientrano i valichi del Brennero e del Frejus, l’autostrada Milano-Verona, le metropolitane C e D di Roma, il completamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e la metropolitana di Napoli.

“La firma di questo accordo rappresenta un salto di qualità nei rapporti tra la BEI e l’Amministrazione Italiana”, ha osservato il Vice Presidente della BEI Scannapieco. “Esso formalizza e rafforza l’impegno della BEI a sostenere il Piano Decennale del Governo italiano, agevolando e ampliando le possibilità di finanziamento delle infrastrutture strategiche, in particolare quelle prioritarie legate alla realizzazione delle sezioni italiane della rete europea dei trasporti”. “Con questo accordo,” ha aggiunto Scannapieco, “la BEI mette a disposizione del Governo Italiano la sua expertise nella strutturazione del finanziamento delle grandi opere”.

Come in passato, i finanziamenti della BEI potranno riguardare investimenti promossi direttamente dal Ministero, o da amministrazioni dello Stato e società pubbliche, di Regioni, enti pubblici territoriali e soggetti concessionari.

Il Dicastero di Porta Pia promuoverà incontri con queste controparti, per informarle delle possibilità di finanziamento offerte dalla BEI ai sensi di questo Accordo. I prestiti potranno essere intermediati da primari istituti di credito o prendere la forma di interventi di finanza strutturata e di progetto. Il Ministero, infine, esaminerà insieme alla BEI le opportunità di co-finanziamento con i fondi disponibili attraverso i programmi dell’Unione europea.


Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

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