mercoledì 25 luglio 2007

PUBLIC MONEY FOR PUBLIC INTERESTS. Dal manifesto della campagna per la riforma della BEI

La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) è diventata il maggior erogatore pubblico di prestiti nel mondo. Ogni anno essa presta circa 40 miliardi di euro, la maggior parte per progetti in Stati membri dell’EU, ma in misura crescente anche per importanti investimenti nell'area mediterranea, nell’ACP( Africa, Caraibi, Pacifico), in America Latina e in Asia.

La BEI si considera istituzione finanziaria dell’UE, ma, di fatto, agisce come una banca indipendente, responsabile solo verso i suoi azionisti, ovvero i governi dei 25 Stati membri. Al momento essa deve essere considerata l’istituzione meno trasparente, meno responsabile e meno democraticamente controllata tra le agenzie incaricate di dare attuazione alle politiche dell'UE e tra le istituzioni finanziarie pubbliche.

Come “banca di casa “ dell’UE, la BEI dovrebbe rispettare e attuare i suoi fini fondamentali ovvero promuovere lo sviluppo sostenibile, ridurre la minaccia dei cambiamenti climatici, proteggere la biodiversità e creare posti di lavoro. Ma la realtà del suo programma di prestiti disegna un quadro ben diverso. Attraverso massicci prestiti destinati ad infrastrutture per l’energia e i trasporti, la BEI è diventata uno dei maggiori artefici istituzionali dei cambiamenti climatici. Attraverso la filosofia dei “grandi prestiti”, essa spesso finanzia grandi multinazionali, che non contribuiscono istituzionalmente al bene collettivo e, per propria natura, avrebbero meno bisogno degli aiuti pubblici
Se la BEI deve diventare una forza positiva dell'Europa per finanziamenti di pubblico interesse a livello mondiale, essa deve essere riformata ora, in parallelo con l’allargamento dell’UE. Gruppi della società civile si appellano ai cittadini responsabili e agli operatori politici perché facciano ogni sforzo per rendere la BEI una istituzione che lavora a beneficio dei cittadini e dell'ambiente. Noi auspichiamo una Banca che sia pienamente responsabile verso il pubblico e trasparente in tutte le sue operazioni. Auspichiamo che essa eroghi prestiti solo per progetti sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale, basati su politiche, standard e regole chiare all’interno e all’esterno dell’UE, e si impegni a sostenere solamente quei progetti che abbiano il libero, dimostrabile e informato consenso delle comunità interessate.

Piattaforma Europea Campagna BEI

venerdì 20 luglio 2007

Aria di apertura

Se credete che gli attivisti della ribalta di Seattle siano ormai definitivamente estinti, sappiate che state prendendo una cantonata. Ebbene si, alcuni temi sono fuori moda e c'era da aspettarselo, Banca Mondiale, Fondo Monetariao Internazionale, Banche Multilaterali varie, non avevano le carte in regola per generare un interesse di lunga durata. Era un sacco bello sdraiarsi tutti insieme davanti ai palazzi del potere ed esser trascinati via in malomodo, ma diciamocelo, uno studio attento dei meccanismi che regolano questi mostri finanziari non ha mai entusiasmato nessuno. E poi i tempi cambiano, i capelli imbiancano, i principi franano e si cede sempre più spesso ad un film noleggiato da blockbuster condito da surgelati precotti. Però c'è ancora qualcuno sparso in giro per il mondo che non ha tolto gli occhi di dosso alle istituzioni finanziarie internazionali, continuando ad alitargli sul collo ed a lavorare affinchè i soldi pubblici siano spesi nel pubblico interesse. Una battaglia, forse di retroguardia direte voi, ma ancora viva e vegeta, che nel tempo si è affinata e specializzata, portata avanti da pochi ma testardi attivisti.
Negli ultimi anni si è imposto nella finanza dello sviluppo un nuovo soggetto assolutamente ignoto al grande pubblico ma, ahinoi, molto molto vicino, la Banca Europea per gli Investimenti. Da oggi questo spazio vi trascinerà con inaspettato fascino nel mondo di chi gli chiede di agire per uno sviluppo sostenibile in Europa e nel sud del Mondo.