venerdì 10 agosto 2007

Il cambiamento climatico risveglia il nucleare

La BEI, al contrario di quanto previsto nel suo statuto non appare molto interessata alle politiche europee in materia di sviluppo sostenibile, diritti umani, salvaguardia ambientale, ma piuttosto abituata a scegliere dal menù Europa ciò che meglio aggrada le lobby economiche multinazionali e di casa nostra. Un caso più che mai attuale e particolarmente emblematico è quello del cambiamento climatico. La BEI sembra essere del tutto non curante del problema delle emissioni di CO2 quando foraggia abbondantemente il trasporto aereo, sia attraverso gli ampliamenti dei terminal aeroportuali di mezza Europa, sia tramite crediti diretti a compagnie quali Easyjet. Un settore già abbondantemente sussidiato dall’esenzione fiscale sul carburante, responsabile delle emissioni più pericolose per l’atmosfera, quelle in alta quota, e che oggi esercita una concorrenza sleale a tutti gli altri mezzi di trasporto collettivi dall’impatto ambientale consistentemente più basso.
In una nota del 10 Luglio, la banca di casa Europa, fa sapere che in coerenza con il documento “Energy policy for Europe” e recependo l’obiettivo europeo di una riduzione delle emissioni del 20% entro il 2020…..indovinate un pò? Invece di intraprendere un revisione organica delle politiche di finanziamento dei settori maggiormente inquinanti decide di cavalcare l’onda della sicurezza e la diversificazione energetica, e di lanciarsi nel finanziamento al nucleare. Il nucleare come soluzione “innovativa” per la riduzione delle emissioni di gas serra, affiancato nel prossimo futuro dai biocarburanti, altra soluzione innovativa dagli effetti devastanti, sulla quale le grandi multinazionali dell’energia stanno già investendo miliardi, investimenti che la banca non mancherà di sostenere.
Ad oggi la BEI ha ufficialmente finanziato un solo progetto da 200 milioni nel settore nucleare. Il progetto è stato approvato dal consiglio di amministrazione il 17 Luglio scorso e consiste nel finanziamento di EURENCO, una joint venture tedesco-olandese-britannica specializzata nell’arricchimento dell’uranio.
Ma ad uno sguardo attento questo sostegno è già in atto. Pochi mesi fa la BEI ha accordato un finanziamento all’ENEL per un programma di investimenti nel campo dell’energia rinnovabile e convenzionale. Una delle linee di investimento è definita come “diversificazione della produzione energtica in Italia e in Europa”.
Pochi sanno che al contrario della campagna “verde” tutta orientata alle energie rinnovabili e ad un futuro pulito l’ENEL sta investendo XXXX milioni di euro per la costruzione di due reattori nucleari oltralpe, in Slovacchia, e sta allungando l’occhio anche sul mostruoso progetto della centrale nucleare di Belene in Bulgaria. Un vero e proprio caso di dumping in casa Europa, produci e scarica scorie ad est, porta e rivendi a casa energia pulita. A contrastare questo ennesimo e silenzioso smacco alle lotte che hanno detto no al coinvolgimento dell’Italia nella produzione di energia nucleare è in arrivo una campagna. Tenetevi informati su www.staccalaspina.org
Al clima e la sicurezza, energetica sarà poi dedicato il Forum annuale della banca Europea degli Investimenti che si terrà in Slovenia dal 26 al 28 settembre, state sintonizzati perché se ne sentiranno delle belle.

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